BARILE DI FLORENTIA E CROCE DEL BARILE Repubblica di Firenze (1189-1533).

50 EUR

BARILE DI FLORENTIA E CROCE DEL BARILE
Repubblica di Firenze (1189-1533)
REPLICA

Barile da 10 soldi di quattrini bianchi (I semestre 1506 - II semestre 1533)

Il Barile di Firenze o Fiorino d’Argento di Barili era una moneta d’argento di 3,50 - 2,72 grani e del valore di 12 soldi e 6 denari, emessa a Firenze nel 1505.
Era chiamato anche gabellotto e, prima della riforma del 1505, carlino, grossone o battezzone, dato che effigiava sul recto San Giovanni Il Battista che battezza Cristo.
Sul verso era inciso il Giglio di Firenze o Florentia.
Il suo valore corrispondeva esattamente al dazio dovuto per un barile di vino (gabella), ma venne in seguito equiparato a quello del giulio o 40 quattrini.

La moneta, alla pari di altre monete antiche, contiene in sé la mappa segreta che conduce al sepolcro di Gesù, conosciuto tra gli ebrei con il nome Barile di Firenze o Croce del Barile.
Il Fiore, da cui Florentia e Firenze, è l’Altopiano delle Rocche, perché vedendolo dall’alto somiglia ad un grande Fiore a cinque o a sei petali.
Nella mitologia classica si trova traccia del Fiore nel mito di Narciso.
Il Barile è uno dei nomi dati all’antro segreto (Antro d’Oco) nascosto sull’Altopiano.

Nella sua storia, la città di Firenze conobbe periodi in cui la sua forma di governo fu quella di una Repubblica. I fiorentini si vollero ispirare all'assetto istituzionale di due città che in passato avevano governato l'Europa: Atene e Roma.
La nascita del Comune di Firenze risale al 1115; prima di tale data essa era un dominio del Sacro Romano Impero, governato dalla Corona imperiale e quindi da feudatari e signori nobili scelti dall'Imperatore. L'economia e la politica non erano quindi libere, ma soggette al feudatario.
L'esigenza che portò alla nascita del Comune fu un patto associativo tra privati, giurato, volontario e costituito da un gruppo di cittadini con lo scopo di tutelare i diritti dei singoli membri. L'economia di Firenze doveva infatti liberarsi dal dominio feudale e, di conseguenza, dall'Impero. In seguito all'evoluzione di tali patti, essi cessarono di essere privati e divennero di portata pubblica. Nel 1138 nacque il primo sistema di amministrazione comunale, definito l'ordinamento consolare
La città di Firenze conobbe distinti periodi di governo repubblicano: la Repubblica consolare, la Repubblica del Primo popolo, la Repubblica di Savonarola e la Repubblica sotto i Medici.
Di fatto però la città non rimase una Repubblica ininterrottamente dal 1115 al 1527; attraversò infatti diverse modifiche sostanziali delle sue istituzioni nel corso della storia:
• dal 1115 al 1434 rimase una forma oligarchica repubblicana;
• dal 1434 al 1494 divenne una repubblica de iure;
• dal 1494 al 1512 tornò una repubblica a tutti gli effetti;
• dal 1512 al 1532 rimase una repubblica de iure.
La fine della Repubblica fu dovuta alla trasformazione di Firenze in un Ducato mediceo nel 1532; de facto già nel 1527 la città si era comunque trasformata in un'oligarchia, in mano ai Medici stessi e alle famiglie più influenti in ambito economico. In generale, con l'affermarsi del Comune il popolo fu coinvolto in maniera sempre minore nel governo della città, fino a essere quasi escluso nel periodo podestarile e sotto il governo dei Medici.


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