Cabanegraves - La Princesse de Lamballe - 1926

25 EUR

LA STORIA SEGRETA DELLA PRINCIPESSA DI LAMBALLE
Il testo contiene numerosi documenti inediti e 132 illustrazioni. Cabanès, nel testo, racconta la relazione tra la principessa e Marie-Antoinette e il ruolo segreto che la principessa occupava durante la rivoluzione.

CONTENTS
Maria Teresa Luisa di Savoia (Torino, 8 settembre 1749 – Parigi, 3 settembre 1792), nota soprattutto con il titolo di Principessa di Lamballe, fu membro del ramo cadetto di Casa Savoia ed è conosciuta soprattutto in virtù dell'amicizia intima senza interessi personali con la regina di Francia Maria Antonietta. Non seppe mai opporsi ai capricci di lei né da delfina né quando divenne regina, e ad essa restò sempre fedele, anche nella sventura, per la causa assolutista reale.
Della principessa di Lamballe, nata a Torino come Maria Teresa di Savoia-Carignano, la storia ricorda la testa su una picca: quella di una donna fragile e malinconica, che pagò caro il troppo grande attaccamento alla regina di Francia, Maria Antonietta.
La principessa di Lamballe è nota per la morte più che per la vita, sebbene non sia stata una vita anodina. Il supplizio del 3 settembre 1792 ha eclissato tutto, riducendola a capro espiatorio di un regime di cui non aveva capito le poste in gioco. Ciò è bastato per incuriosire Emmanuel de Valicourt. Attraverso un racconto senza maschera, questo biografo delinea la vera personalità dell’amica del cuore di Maria Antonietta, che, fino alla tragica fine, tentò di salvare la monarchia.
Diciannovenne, Maria Teresa sposa nel 1768 il ventunenne Luigi Alessandro di Borbone, principe di Lamballe, bisnipote di Luigi XIV e di Madame de Montespan. Dopo una cerimonia per procura, lei, nipote per linea materna del re di Sardegna, pare lieta di lasciare il natio Piemonte, bene accolta in Francia dal suocero, l’eccellente duca di Penthièvre. Notorio libertino, ben presto il marito abbandona la sposina dagli occhi troppo candidi e torna alla vita debosciata. “Nonostante l’inclinazione paterna per la tranquillità, nonostante una madre di angelica dolcezza – s’interroga Emmanuel de Valicourt – come mai questo figlio era così diverso?”. Tuttavia le infedeltà del principe non turbano a lungo la moglie: un anno e quattro mesi dopo le nozze, Luigi Alessandro è alla fase finale di una malattia venerea. Muore nel castello di Louveciennes. Maria Teresa avrebbe potuto tornare in Savoia, ritrovare la famiglia, allontanarsi rispettosamente dal mondo. Non lo fa. Il duca di Penthièvre, molto affezionato alla nuora, si organizza perché lei continui a vivere nella sua sfarzosa casa. Più che sull’avvenenza della giovane vedova, i contemporanei insistono sulle qualità morali. A dispetto dell’eccessiva timidezza, ne colgono i tratti di bontà, di beneficenza, di umanità, tanto che la principessa di Lamballe è presto notata dalla delfina, Maria Antonietta, e ne diviene amica.
Sono fatte per capirsi: entrambe sono principesse straniere, venute in Francia per sposarsi. Certo, Maria Antonietta è figlia di Maria Teresa d’Austria, imperatrice, quando la Maria Teresa torinese appartiene al ramo cadetto dei Savoia. Eppure si riconoscono come pari e come amiche inseparabili. E’ il tempo delle confidenze mormorate, dei gesti affettuosi, delle folli risate da collegiali.
Scrive Emmanuel de Valicourt: “Maria Antonietta e Maria Teresa s’incontrano ogni settimana. Una viva amicizia le unisce”. E all’ascesa al trono di Luigi XVI, nel 1774, Maria Antonietta concede alla “cara Lamballe” il titolo di sovrintendente della sua casa.
Maria Teresa attraversa gli scandali reali, dimostrando in ogni circostanza sincerità d’animo, equilibrio e serenità, perfino quando appare una rivale, la contessa di Polignac. La regina cambia, si stordisce con nuove distrazioni, mentre la principessa di Lamballe resta la stessa: sempre riservata, un po’ tetra. Ligia alla sua natura, sopporta, senza protestare, che la sua amica prenda le distanze.
Come scrive il biografo, però “tra loro non ci sono mai stati veri disaccordi, piuttosto c’è stata l’usura legata alle reciproche funzioni […] mai mancherà la tenerezza della regina e della sovraintendente. Hanno entrambe la virtù della fedeltà”. Ecco del resto che, lungo gli anni ’80, Madame de Polignac, personaggio troppo scintillante, subisce attacchi di rara violenza.
Sempre più fragile, la regina cerca sostegno intorno a sé. Ripensa all’amica di sempre. Madame de Lamballe ritrova il posto accanto alla sovrana e la precedente intimità. Mostrandosene degna. Fedele tra i fedeli, all’arrivo della tormenta rivoluzionaria.
Il 20 giugno 1791 il biglietto che annuncia la fuga della famiglia reale sconvolge Maria Teresa. Lei segue le istruzioni della regina, attraversa la Manica per convincere re Giorgio III a dare a Luigi XVI l’aiuto che gli ha sempre negato. Coi torbidi rivoluzionari comincia la grande storia della principessa di Lamballe. La sua figura si anima, rivelando il vero volto di una donna sorprendente”, prosegue Emmanuel de Valicourt.
Nonostante l’ingiunzione della regina di restare a Londra, la principessa ascolta solo il suo cuore e torna a Parigi. Dal palazzo delle Tuileries alla torre del Tempio, resta accanto a Maria Antonietta nelle ore più cupe, prima di essere incarcerata alla prigione de La Force, dove il suo nome, come l’amicizia che le porta l’”Austriaca” esacerbano i rancori. Strappata dalla cella, il 3 settembre 1792 Maria Teresa è torturata e sgozzata dai boia che si accaniscono sul suo cadavere. Conficcata su una picca, la sua testa tagliata viene esibita sotto le finestre del Tempio. Scatenandosi selvaggiamente sul corpo della principessa, i massacratori di settembre credono di distruggere tutto ciò che denunciano nella monarchia: lussuria, arroganza, ingiustizia. La dolce Madame de Lamballe era invece l’esatto contrario. Incarnava la fedeltà, la forza, il dono di sé. E’ l’archetipo del capro espiatorio, offerto in sacrificio sull’altare di un regime e di una regina odiati. Come per Maria Antonietta un anno dopo, “la sua morte non è necessaria, ma è utile alla rivoluzione”, constata il biografo. Gli ultimi orribili giorni della principessa di Lamballe danno le vertigini, sprofondano nello scatenamento in cui si smarrisce la memoria dei giorni felici: Maria Antonietta e Maria Teresa nei giardini del Trianon, le risate, le danze, il dolce affetto… Pochi mesi dopo, quando la “qui presente” regina lascia la prigione del Tempio per l’oscura prigione della Conciergerie, tra le povere reliquie delle quali viene spogliata c’è una miniatura col ritratto della “cara Lamballe”. Mai se n’era separata.

La Rivoluzione- Il 5/6 ottobre 1789 la famiglia reale venne condotta a Parigi e la principessa entrò a far parte della corte nella nuova residenza delle Tuileries, rientrata in suolo francese, alloggiando nel padiglione di Flora. Nel 1791 la regina informò la principessa di Lamballe dell'intenzione di fuggire e di lasciare la Francia. Il 20 giugno la famiglia reale in fuga venne catturata a Varennes. La principessa di Lamballe tentò di raggiungere la regina a Passy ma, giunta ad Aumale e saputo dell'arresto della regina e di tutta la famiglia reale, s'imbarcò il 24 giugno a Boulogne per l'Inghilterra con il proposito d'interessare Giorgio III e il governo britannico alla sorte di Luigi XVI e di Maria Antonietta, ormai prigionieri della rivoluzione. Non avendo trovato che indifferenza, si recò ad Ostenda e di là a Bruxelles e poi a Liegi. Nella prima metà di luglio giunse ad Aquisgrana, dove si fermò alcuni mesi, poi si recò a Spa, cercando dovunque appoggi a favore della famiglia dei Borbone. La stampa rivoluzionaria mise presto in relazione una denuncia lanciata contro di lei dal comitato dell'Assemblea nazionale legislativa: la si rimproverava di aver coordinato o incoraggiato le attività del «Comitato austriaco» e di essere finanziata con i fondi della Lista civile. Questo «Comitato austriaco» aveva permesso di influire nelle delibere dei comitati rivoluzionari, di riconciliare al re certi scrittori e di far ritardare il voto sul decreto di decadenza. Ciò che si chiamava ancora «conciliaboli della Corte» fu confermato da numerose carte originali scoperte nell'armoire de fer. Queste carte chiamavano in causa un certo numero di persone che avevano effettivamente ricevuto denaro dalla Corte e che si sentirono all'improvviso minacciate da testimoni quali l'Intendente della Lista civile Arnaud de La Porte o dalla principessa di Lamballe.[3].
In questo periodo continuava una fitta corrispondenza tra le due amiche lontane, nella quale Maria Antonietta supplicava la sua amica di non tornare a Parigi. Ma quest'ultima, preoccupata per la sorte della regina, fece testamento, rientrò in patria e tornò al seguito della regina alle Tuileries.

CONDITION REPORT
Legatura in mezza pelle. Titolo inciso in oro al dorso del volume. Ritratto in antiporta del Medico Saiffert. Il testo contiene numerosi documenti inediti e 132 illustrazioni. Bella copia, completa pulita ed ordinata. Buono stato di mantenimento dell'opera. Le pagine interne non presentano particolari segni di usura ne di macchie.
Pp. (2); 512; (4).

FULL TITLES & AUTHORS
La Princesse de Lamballe Intime (D'Après les confidences de son Médicin) Sa liasion avec Marie-Antoinette-Son role secret pendant la Rèvolution.
Docteur Cabanès Chiudi

Luogo: Veneto - Treviso

Aggiunto a 4 giorni fa e scade il 17 August
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