Eusebio - De Evangelica Praeparatione - 1497

1.950 EUR

UNA DELLE OPERE MONUMENTALI DI EUSEBIO
Prima edizione dell'opera uscita dai torchi di Benali di cui è presente in fine la marca tipografica raffigurante san Gerolamo con libro e chiesa in grembo. Eusebio di Cesarea (Cesarea marittima, 260 - 339) è stato un vescovo e scrittore greco antico. Fu consigliere e biografo dell'imperatore romano Costantino I. È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa siriaca.
Eusebio fu autore di due monumentali opere apologetiche: Praeparatio evangelica (Preparazione evangelica) e Demonstratio Evangelica (Dimostrazione evangelica), le quali rappresentano la più lunga e complessa apologetica del cristianesimo scritta in epoca tardoantica.
Goff E123. BMC V, 345, Hain 6707. GW 9445. ISTC ie00123000
IN VENDITA ONLINE A 7.000 EURO.

CONTENTS
Opera, in 15 libri, costituisce il frutto di una vastissima raccolta di documenti in cui i testi greci ed ebraici vengono raffrontati in modo sistematico con la cultura cristiana. Per l'enorme mole di citazioni che contiene, la Praeparatio viene considerata un cardine della letteratura storica in frammenti, accanto a Fozio di Costantinopoli e agli Excerptores costantiniani. Nella sua Praeparatio evangelica, Eusebio tratta in una sezione dell'uso delle menzogne (pseudos) come una "medicina" che sarebbe stato "legale ed appropriato" utilizzare. Tenendo a mente tutto ciò, risulta difficile accertare le conclusioni e la veridicità di Eusebio confrontandolo con i suoi predecessori e contemporanei. I testi degli scrittori precedenti di cronache, soprattutto Papia, che lui denigrava, ed Egesippo, sul quale invece si basava, non ci sono infatti giunti, e sopravvivono principalmente sotto forma di citazioni del loro lavoro scelte da Eusebio stesso, che può benissimo avere selezionato le parti adatte per supportare le sue tesi.

Di Egesippo (in realtà l'opera è attribuibile ad un certo Ambrogio milanese) cita tra l'altro una versione in lingua latina del Bellum Iudaicum dove la figura di Gesù ha una rilevanza molto maggiore di quella della versione originale: non si sa se l'interpolazione è stata aggiunta da Eusebio stesso, oppure sia stata da lui trovata e accolta acriticamente. Per molti i suoi testi sono basati su tradizioni provenienti da cronache tardive di Egesippo in libri che sono stati perduti, citati a sua volta da Eusebio nella sua storia ecclesiastica, che in questi ambiti non è attendibile: "Nelle narrazioni di Egesippo si notano frequenti incongruenze: è un racconto leggendario con qualche nucleo di verità storica". Pensiamo al fatto che, secondo Egesippo, a Giacomo, fratello di Gesù, era permesso entrare nel santuario del tempio in cui secondo la legge di Mosè poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta l'anno. Questo è storicamente impossibile.

Questi e altri aspetti hanno suscitato controversie. Per esempio, Jacob Burckhardt ha liquidato Eusebio come "il primo storico interamente disonesto dell'antichità". Burckhardt non è il solo a esprimere questo parere. Tuttavia, Michael J. Hollerichis ritiene questa critica eccessiva. In un articolo in "Church History"[20], egli afferma che a partire da Burckhardt "Eusebio è stato un bersaglio invitante per gli studiosi dell'età costantiniana, che di volta in volta lo hanno caratterizzato come un propagandista politico, un fido uomo di corte, il furbo e preparato consigliere dell'imperatore Costantino I, il grande pubblicista del primo imperatore cristiano, il primo di una lunga serie di politici ecclesiastici, l'araldo del bizantinismo, un teologo politico, un metafisico politico e un cesaropapista. È ovvio che, per lo più, queste non sono descrizioni neutrali. Gran parte degli studiosi tradizionali, talvolta con sdegno a stento trattenuto, ha considerato Eusebio una persona che metteva a rischio la sua ortodossia e forse anche la sua persona per lo zelo nei confronti dell'ambiente costantiniano". Egli conclude che "è stata spesso esagerata l'importanza dei temi politici e dei motivi politici nella vita e negli scritti di Eusebio e non gli si è resa giustizia come uomo di chiesa e studioso". Molti hanno condiviso la valutazione di Burckhardt, ma altri, pur non esaltandone i meriti, hanno riconosciuto il valore indiscutibile dell'opera di Eusebio.

Dato lo stile di Eusebio che cercava sempre lo scontro con i suoi avversari, non devono meravigliare le accuse nei suoi confronti: il vescovo Eustazio di Antiochia lo accusò ad esempio di manipolare in maniera cripto-ariana il credo di Nicea del 325. All'interno della Storia ecclesiastica Eusebio trascrive, dichiarando di averla trovata negli archivi pubblici ed averla tradotta personalmente dal Siriaco, una lettera di Gesù indirizzata al re di Edessa.

CONDITION REPORT
Marca tipografica in fine, frontespizio restaurato nella metà inferiore senza perdita di testo, restauro all'angolo inferiore di buona parte delle carte con perdite maggiori a inizio volume che vanno via via riducendosi, alcune lievi fioriture e macchie. Pergamena del XVIII secolo, dorso rifatto. Sguardie marmorizzate. Bella copia, pulita e ordinata. Pp. (2); 206; (2)

FULL TITLES & AUTHORS
De evangelica praeparatione a Georgio Trapezuntio e Graeco in Latinum traductus; opus cuique fedeli non solum utile ueru etia iocundum & necessariu no uissime impressum & exactissime emendatum
Venezia: Bernardino Benali, 1497
Eusebio di Cesarea Chiudi

Luogo: Marche - Macerata

Aggiunto a 19 giorni fa e scade il 4 December
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