I RAGAZZI DELLA VIA PAAL, Ferenc Molnar, editrice AMZ milano 1960.
7 EUR
Ferenc Molnar
I RAGAZZI
DELLA VIA PAAL
Copertina di B. BODINI
Illustrazioni di A. PICCO
editrice AMZ milano
1960
Collana
I BIRILLI 11
ILLUSTRATO
Copertina rigida illustrata, rilegatura editoriale, pagine 142, formato cm. 17,5X24.
Stato di conservazione: ottimo come da foto
Ferenc Molnár, pseudonimo di Ferenc Neumann (Budapest, 12 gennaio 1878 – New York, 2 aprile 1952), è stato uno scrittore, drammaturgo e giornalista ungherese di origine ebraica; pubblicò diversi romanzi, novelle e drammi per il teatro. È l'autore del libro I ragazzi della via Pál , classico della letteratura per ragazzi, pubblicato nel 1906. Si trasferì negli Stati Uniti poco prima del secondo conflitto mondiale a causa dei pogrom, restandovi fino alla morte. Si sposò tre volte e la sua vita sentimentale fu parecchio tumultuosa, se non infelice.
La sua opera complessiva, ispirata ad autori come Luigi Pirandello, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, ma dotata di un certo carattere personale, si distingue per un profondo senso critico verso i prepotenti e gli arroganti. Specialmente nei suoi lavori più conosciuti si denota, appena celata dietro dialoghi e situazioni non privi di humour, una accorata partecipazione alle vicende di figure umane oppresse da ingiustizie sociali.
Molnár ebbe ancora giovane una subitanea notorietà: dopo la pubblicazione del racconto Danubio blu (uscito nel 1902 con titolo differente), nel 1907 venne rappresentato il suo dramma Il diavolo (1907) e successivamente furono messe in scena altre sue commedie fra cui, nel 1909, il poema scenico Liliom e, nel 1925, Il cigno e Giochi al castello, meta-rappresentazione di uno spettacolo di attori.
Molte sue opere sono state adattate da celebri autori, fra cui Tom Stoppard, P. G. Wodehouse e Arthur Miller, sia per il cinema che per il teatro e la radio.
I ragazzi della via Pál (in ungherese A Pál utcai fiúk) è un romanzo per ragazzi di Ferenc Molnár, pubblicato a puntate su una rivista nel 1906 e destinato agli adulti come denuncia della mancanza di spazi per il gioco dei ragazzi. È forse il più popolare romanzo ungherese, nonché uno dei più noti classici della letteratura per l'infanzia.
In Italia il romanzo è noto anche come I ragazzi della via Pal o I ragazzi della via Paal. Quest'ultima versione è stata per decenni quella utilizzata in Italia perché nella lingua ungherese il grafema "á" non equivale al fonema "a" della lingua italiana, ma ad una a molto allungata[1] che non esiste nella lingua italiana. Così, per facilitare una pronuncia attendibile del nome, la lettera "á" è stata translitterata in "aa".
Quando scrive la commovente storia di un gruppo di adolescenti di Budapest, l'ungherese Ferenc Molnar ha 29 anni. Nato a Budapest nel 1878, completa i suoi studi universitari in Svizzera, poi, tornato in patria, abbraccia la carriera del giornalismo. Durante la guerra mondiale è corrispondente di guerra. I ragazzi della via Pal è sicuramente una delle sue migliori opere. Nel romanzo si raffigura con semplicità poetica il romanticismo della vita dei ragazzi di scuola. Pervaso da profonda umanità e ricco di rari pregi artistici, questo romanzo, in apparenza modesto raggiunge altezze epiche. In Italia viene tradotto nel 1929 e diventa subito un classico della letteratura per ragazzi. Molnar si trasferisce poi in America dove muore, a New York, nel 1952.
La via Pal, in una Budapest di settant'anni fa, è al centro di una guerra fra bande. Niente di sanguinoso, sono bande di ragazzi. Poichè nella via Pal c'è un largo spiazzo dove si può giocare, fra palizzate e cataste di legname, la bande delle Camicie Rosse comandata da Feri Ats vuole conquistarla. I ragazzi della via Pal, capitanati da un quattordicenne calmo e autorevole che si chiama Boka, sono tutti ufficiali; l'unico soldato è il più piccolo, Ernesto Nèmecsek. Sarà proprio Nèmecsek, nella battaglia decisiva, a dare la vittoria ai suoi atterrando il capo avversario. Ma è malato e muore. Tutto è inutile, perchè lo spiazzo libero di via Pal scompare. Il proprietario l'ha venduto, vi costruiscono un palazzo. Non si gioca più.
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