MILANO - La parola antropocene identifica l’attuale epoca geologica, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, è fortemente condizionato su scala locale e globale dagli effetti dell’azione umana, a cominciare dall’aumento delle concentrazioni dei gas serra nell’atmosfera. “Antropocene”, ovvero il racconto in suoni della modernità, è anche il nome dello spettacolo che andrà in scena venerdì 2 febbraio alla Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4, ore 21, ingresso libero) nell’ambito del cartellone di eventi “Vapore d’Inverno”. Si tratta di un progetto multimediale, in cui confluiscono musica, parole, immagini, video e testimonianze, che parte da una rilettura dell’opera “Il giardino delle delizie”, famoso trittico del visionario pittore fiammingo Hieronymus Bosch, e che diventa una critica radicale (le tre pale rappresentano, rispettivamente, l’equilibrio ecologico, l’attività antropica e l’inferno climatico) al devastante e irreversibile impatto della presenza umana sulla Terra.