Interessante trattato, emblematico del suo tempo, in cui l'autore - seppur in forma di scherzo letterario - si schiera a favore di chi iniziava a considerare che i maestri di cappella (ovvero una sorta di direttore d'orchestra dell'epoca) dovessero essere considerati tra coloro che svolgevano professioni liberali e non più come semplici artigiani.