Savonarola - Hieronymo Savonarola da Ferrara - 1496

2.450 EUR

IL FUOCO DELLA VERITÀ: LE PREDICHE CENSURATE DEL SAVONAROLA, SALVATE DAL ROGO DELL'INQUISIZIONE, UN ANNO PRIMA DELLA SUA IMPICCAGIONE\r
Incunabolo molto raro, scampato ai roghi dell'Inquisizione e della Controriforma, dell'Eretico Savonarola, poi bruciato insieme ai suoi libri. Con i segni della Censura dell'Inquisizione: le carte e3-8 sono state tagliate di netto per censurare la predica del 25 maggio del 1496.\r
Nel 1497 Savonarola fu scomunicato da papa Alessandro VI. L'anno dopo fu impiccato e messo al rogo come «eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove». Venne bruciato in piazza della Signoria a Firenze, con due confratelli.\r
Ventinove sermoni pronunciati tra l'8 maggio e il 27 novembre 1496. \r
Scarso sul mercato, Americana Exchange registra solo due vendite negli ultimi 80 anni (1970 Parke Bernet; 1958 Maggs). Rare Book Hub solo una di Sothebys nel 1917. Audin 84. Hain 14396. BMC. VI. 653.\r
Unica copia online è un estratto di 14 carte, contenente una sola predica, proposto a 4.950 euro.\r
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CONTENTS\r
Rara edizione delle Prediche Infuocate del Savonarola, per l'anno 1496 a cura di Lorenzo Violi. Questa copia è particolarmente rara e preziosa perché, pur essendo scampata al rogo, presenta le tracce della censura dell'Inquisizione.\r
Savonarola si scaglia contro la Curia romana: «Noi non diciamo se non cose vere, ma sono li vostri peccati che profetano contra di voi [...] noi conduciamo li uomini alla simplicità e le donne ad onesto vivere, voi li conducete a lussuria e a pompa e a superbia, ché avete guasto il mondo e avete corrotto li uomini nella libidine, le donne alla disonestà, li fanciulli avete condotto alle soddomie e alle spurcizie e fattoli diventare come meretrici». \r
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Nel cuore del tumultuoso Rinascimento italiano, emergono le fiamme ardenti delle Prediche Infuocate di Girolamo Savonarola, il riformatore e predicatore che sfidò la potente Curia romana. Quest'opera rara del 1496, miracolosamente sopravvissuta ai roghi dell'Inquisizione e della Controriforma, offre una testimonianza avvincente dell'ardente zelo e delle profezie profetiche del frate ferrarese.\r
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In queste pagine, Savonarola denuncia senza mezzi termini la corruzione della Chiesa e della società del suo tempo, lanciando un'accorata difesa della purezza e della semplicità. \r
Il volume, a cura di Lorenzo Violi, presenta ventinove sermoni pronunciati tra l'8 maggio e il 27 novembre 1496, in un periodo cruciale che precede di poco la tragica fine del predicatore sul rogo.\r
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Il suo stato originale, con segni evidenti della Censura dell'Inquisizione e le tracce della legatura rinascimentale in pelle su assi di legno, aggiunge fascino e autenticità a questa testimonianza sopravvissuta alle fiamme della storia.\r
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Non comune copia di un libro che è stato censurato dall'Inquisizione. Le opere del Savonarola furono inserite nell'Indice dei libri proibiti.\r
Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 – Firenze, 23 maggio 1498) è stato un religioso, politico e predicatore italiano. Appartenente all'ordine domenicano, profetizzò sciagure per Firenze e per l'Italia propugnando un modello di governo popolare "largo" per la Repubblica fiorentina instauratasi dopo la cacciata dei Medici.\r
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Nel 1497, fu scomunicato da papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come «eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove», e le sue opere furono inserite nell'Indice dei libri proibiti. \r
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La forca, alta cinque metri, si ergeva su una catasta di legna e scope cosparse di polvere da sparo per bombarde. Fanciulli accovacciati sotto la passerella, come accadeva di frequente durante le esecuzioni, ferivano le piante dei piedi al passare dei condannati con stecchi di legno appuntiti. Vestito di una semplice tunica di lana bianca Savonarola fu impiccato dopo fra Silvestro e fra Domenico. Fra le urla della folla fu appiccato il fuoco a quella catasta che in breve fiammeggiò violentemente, bruciando i corpi oramai senza vita degli impiccati. Nel bruciare un braccio del Savonarola si staccò, e la mano destra parve alzarsi con due dita dritte, come se volesse "benedire l'ingrato popolo fiorentino".\r
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Le ceneri dei tre frati, del palco e d'ogni cosa arsa furono portate via con delle carrette e gettate in Arno dal Ponte Vecchio, anche per evitare che venissero sottratte e fatte oggetto di venerazione da parte dei molti seguaci del Savonarola mescolati fra la folla.\r
Dice infatti il Bargellini che "ci furono gentildonne, vestite da serve, che vennero sulla piazza con vasi di rame a raccogliere la cenere calda, dicendo di volerla usare per il loro bucato". In effetti fu rinvenuto un dito bruciacchiato e il collare in ferro che aveva sorretto il corpo, che da allora sono conservati nel monastero di San Vincenzo a Prato. La mattina dopo, il luogo dove avvenne l'esecuzione apparve tutto coperto di fiori, di foglie di palma e di petali di rose. \r
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CONDITION REPORT\r
Legatura coeva rinascimentale in pelle su assi di legno con placche e rotelle a secco ai piatti, tracce di due fermagli, dorso rifatto in pelle nera moderna [158] carte non numerate. Titolo al primo recto. Senza paginazione. Fascicolazione: a-r8 s6 t-x8. Stampato in doppia colonna, da 44 a 49 righe per colonna. \r
Colophon: "Fine delle prediche del Revere[n]. P. Frate Hieronymo da Ferrara d[e]llo ordine de p[re]dicatori facte lanno .1496. nedi delle feste da la pasqua d[e]lla resurectione i[n]sino allo adve[n]to di decto anno, & raccolte per Ser Lore[n]zo Violi dalla uiua uoce del predicante". Le carte e3-8 sono state tagliate di netto per censurare la predica del 25 maggio del 1496, in occasione della festa di San Zenobio.\r
Sporadiche fioriture, macchia nella parte alta delle prime carte, piccolo foro al margine bianco di poche carte, alcuni angoli sfilacciati, restauri all'angolo bianco delle ultime due carte. \r
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FULL TITLES & AUTHORS\r
Prediche del reverendo padre frate Hieronymo da Ferrara facte lanno del. 1496. negiorni delle feste, finito che hebbe la quaresima: & prima riposatosi circa uno mese ricomincio eldi di S[an]c[t]o Michele Adi. VIII. di Maggio. MCCCCLXXXXVI.\r
[Firenze: Antonio Tubini, Laurentius (Francisci) de Alopa, Venetus e Andrea Ghirlandi, 1496]\r
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Luogo: Campania - Napoli

Aggiunto a 7 giorni fa e scade il 16 September
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