SPETTACOLARE ANTICA GRANDE MASCHERA SENUFO CON CALAO (COSTA DrsquoAVORIO).
300 EUR
Spettacolare antica Maschera cerimoniale Kplelye per iniziazione delle società segrete maschili Poro, etnia Senufo (Costa d’Avorio).
“Un’istituzione, il poro, che si ritrova anche presso altre etnie, costituisce il pilastro della vita comunitaria. Responsabile dell’iniziazione e dell’educazione dei giovani, ha come obiettivo la formazione dell’uomo sociale completo e integrato, in grado di accedere alle responsabilità pubbliche. […] Il poro è suddiviso in tre gradi di sette anni ciascuno: il poworo, per i ragazzi dai sette ai dodici anni che ricevono un insegnamento agricolo pratico e i primi rudimenti della mitologia; il kwonro che comporta un addestramento militare, un insegnamento dei riti liturgici e le danze; infine il tyologo riservato agli adulti e suddiviso in dodici livelli, dei quali il più elevato è il kafo. Le sessioni nel bosco sacro durano circa un mese. Nell’intervallo tra di esse, gli iniziati eseguono dei lavori collettivi a favore dei dignitari della comunità e imparano una lingua segreta. La società poro, associazione potentissima, crea uno spirito di cooperazione, di fraternità, e instaura una mutua assistenza tra i membri di una medesima classe di età. Un abitante del villaggio che non fosse stato iniziato verrebbe escluso dalla comunità e perderebbe i suoi diritti.” (*) Ogni sette anni prove complesse sottolineate da riti come l’uso appropriato delle diverse maschere cerimoniali permettevano agli iniziandi il passaggio da un periodo iniziatico al successivo, sino alla completa assimilazione tribale e comunitaria. Di capitale importanza erano dunque le maschere, come la presente.
Questa impressiva ed importante Maschera lignea monoblocco di etnia Senufo porta nella sua parte sommitale l’immagine stilizzata del Calao, l’uccello mitico tutelare caratteristico di questa numerosa etnia che spesso viene rappresentato anche a se stante.
Il Calao (o Calaio) è un uccello della famiglia dei bucerotidi, diffuso in Asia e Africa. Ha un grosso becco di forma strana, a volte dentato, più o meno ricurvo e compresso e in molti casi sormontato da protuberanze o formazioni cornee particolari. All’epoca della cova, i Calao depongono le uova nelle cavità degli alberi. Il maschio imprigiona la femmina all’interno del nido, murandone l’ingresso con un impasto di fango, argilla e materiali vegetali, lasciando solo un piccolo pertugio attraverso il quale provvede al nutrimento della compagna e in seguito dei piccoli. È ritenuto un animale mitico per la quasi totalità dei popoli dell’Africa centrale e occupa un posto particolarmente rilevante nella mitologia dell’etnia Senufo, una popolazione insediata nei territori tra il Burkina Faso, il Mali e la Costa d’Avorio. È da loro ritenuto l’uccello primordiale, uno dei primi cinque animali apparsi sulla terra insieme al serpente, al camaleonte, al coccodrillo e alla tartaruga. È il loro protettore per eccellenza e viene rappresentato in statue e maschere dalle forme spesso astratte o simboliche, presentate durante i riti legati alla fertilità. Il lungo becco simboleggia il pene che, nella statuaria, si congiunge al ventre femminile rigonfio: ingravida se stesso in una forma di ermafrodismo simbolico. Il modo in cui il maschio infila il lungo becco nella cavità dell’albero per portare il nutrimento alla femmina viene interpretato come un vero e proprio atto sessuale e l’assistenza che egli porta alla famiglia serve d’esempio all’uomo probo. Secondo i Senufo, il calao trasporta le anime dei morti all’altro mondo ed è presente in tutti i riti Poro (la società d’iniziazione segreta dell’etnia).
Oltre che simbolo di fecondità presenta altri aspetti cari all’etnia: il dorso massiccio e le larghe ali lo aiutano a sopportare il peso della discendenza; il grosso ventre simboleggia la conoscenza e il sapere nascosto che non si svela alla prima occhiata; il becco lungo e appuntito rappresenta colui che parla poco e con onore. Per questo viene rappresentato anche come messaggero che trasmette i segreti del mondo invisibile all’indovino e gli vengono attribuiti poteri magici benefici. Alcuni popoli, come i Dogon, i Bamana e i Mande cospargono le statue degli Antenati cospargono le statue degli Antenati con guano di calao mescolato a terra (forza femminile) e gusci triturati d’uovo di serpente (forza maschile) come rito propiziatorio per la fertilità. Secondo un proverbio ivoriano il Calao dice: “È perché un solo occhio deforma la verità che guardo dapprima con l’occhio destro e poi con quello sinistro”.
La Maschera presenta caratteri molto espressivi ed è caratterizzata dall’evidenziazione dei tratti somatici quali gli occhi e naturalmente la bocca dentata e digrignante che per l’appunto è caratteristica precipua delle maschere (Idiok ekpo) volutamente minacciose perché impersonificazioni dei defunti che hanno condotto una cattiva vita; spesso sono colorate di nero o blu, hanno forme rudi, talvolta somiglianti a teschi e digrignano i denti. Il volto presenta numerose scarificazioni tribali e la Maschera è rifinita con cura evidenziando soprattutto la bocca che come le fessure per gli occhi ed i fori del naso è lavorata a traforo da parte a parte nello spessore del legno.
Buono lo stato di conservazione generale di questo suggestivo manufatto etnico tribale africano interamente scolpito artigianalmente a mano in un unico blocco di legno, IMPORTANTE OGGETTO DA COLLEZIONE. PEZZO UNICO!
Cfr. una Maschera analoga in vendita su Ebay (€ 1250,00).
DIMENSIONI
Misure: altezza cm. 58 circa; larghezza cm. 27 circa; profondità cm. 13 circa. Peso grammi 2815.
€ 300 + 35 spese invio tramite Corriere DHL con tracciamento del pacco. Disponibili altre foto su richiesta, via mail.
(*) Jacques Kerchache / Jean-Louis Paudrat / Lucien Stephan, L’ARTE IN AFRICA. Le principali Etnie dell’Arte Africana, a cura di Françoise Staullig-Marin, Milano, Ganranti, 1991, p. 518.
SENUFO
Popolazione: circa 2.600.000 persone. Area: Costa d’Avorio, Mali, Burkina Faso.
L’economia Senufo è basata sull'agricoltura, l’allevamento e l’artigianato, vivono in villaggi governati dal consiglio degli anziani e dai membri che lo compongono viene eletto un capo villaggio. La coesione sociale e consolidata dai rituali della potente società segreta Poro. Nella religione Senufo esistono due grandi divinità: Koulotiolo (potente Dio creatore) e Katieleo (antica madre). Coacervo di popolazioni che condividono lo stesso territorio I Senufo sono riusciti a mantenere un relativo isolamento, rimanendo estranei alle guerre di islamizzazione. I villaggi sono divisi in caste: i fabbri, gli scultori, i fonditori e i cuoiai, possono contare migliaia di abitanti con discendenza matrilineare. I fabbri e gli scultori rispettati e temuti per le relazioni che intrattengono con le forze soprannaturali, vivono in aree del villaggio dedicate e il matrimonio è consentito unicamente all'interno del rispettivo gruppo di appartenenza.
La produzione artistica Senufo è vasta e comprende figure antropomorfe e zoomorfe, maschere e copricapo, oggetti di uso quotidiano e funerari come i famosi letti ricavati da un unico blocco di legno pesante e resistente.
“I Senufo, o Siena, hanno una maschera caratteristica di legno, e a volte di metallo, composta da un volto con un alto corno piatto in testa, e una sorta di bargigli ai lati del collo: si tratta in effetti di due gambe minuscole che la ricollegano simbolicamente alla terra.”
Gabriele Mandel (a cura di), Capire l’arte africana, Bergamo, Lucchetti Editore, 1987, p. 29.
Cfr. anche immagine a p. 93, Arte Africana, Firenze, SCALA Logos Ed., 2010. Chiudi
Tel: 3474515616
Luogo: Piemonte - Torino
Aggiunto a 4 giorni fa e scade il 18 December
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