SPETTACOLARE SET DI QUATTRO ANTICHI BOTTONI SARDEGNA IN ARGENTO E GRANATI.

395 EUR

SPETTACOLARE DOPPIA COPPIA DI ANTICHI BOTTONI (TOTALE 4 UNITÀ UGUALI!) SARDEGNA IN FILIGRANA D’ARGENTO E GRANATI, EPOCA INIZIO 1900.

Antica doppia Coppia (totale 4 unità!) di grandi Bottoni originali sardi (diametro Ø centimetri 2,5) realizzati artigianalmente a mano in filigrana d'argento nei primi anni del 1900: fanno parte del corredo per i costumi sardi tradizionali, usati per chiudere il collo della camicia o applicati in fila nelle maniche dei giubbini femminili (sa buttonera). Pendevano lungo le maniche del giubbino del costume regionale tramite una catenella (giunchiglio) terminante con un gancio a forma di T. La chiusura del colletto, formata da due bottoni, si inseriva nelle asole superiori ed è in filigrana d'argento ad alto titolo (925/1000).
I bottoni, che per la loro forma richiamano il seno materno della Dea punica Tanit, possono variare per forma, decoro e dimensione in base alle zone della Sardegna senza perdere il loro significato: erano simbolo buon augurio e fertilità. Al centro di ognuno dei Bottini è incastonato con graffette un granato sfaccettato. Al retro di ogni Bottone vi è poi un occhiello con un elemento a catena rettangolare allungato e uno a forma di T che si inserisce nell’asola. Perfetto lo stato di conservazione fatto salvo la mancanza di un elemento di granulazione a un singolo Bottone; per il resto tutti integri e intatta anche la pàtina originale d’epoca senza alcun recente intervento di pulitura e/o lucidatura. RARO GIOIELLO ANTICO IN PARURE CHE CONTA CIRCA 100 ANNI DI VITA. PEZZO UNICO!

DIMENSIONI

Misure Bottone: cm. 2,5 x 2,5 x 4 circa (cad.).
Peso complessivo (4 Bottoni) grammi 35,4.

€ 395 + 15 spese di spedizione tramite Corriere DHL con tracciamento del pacco e Assicurazione. PER SPEDIZIONI INTERNAZIONALI SI RAMMENTA CHE LE EVENTUALI SPESE DOGANALI SONO A CARICO DELL’ACQUIRENTE.
Disponibili altre foto su richiesta, via mail. LEGGERE ATTENTAMENTE LA DETTAGLIATA DESCRIZIONE DELL’ARTICOLO IN VENDITA. GRAZIE.
P.S. Busti, mani e/o astucci presenti in alcune foto hanno esclusivo carattere espositivo e non sono compresi nel prezzo.


Il bottone sardo e il legame con la dea Tanit
Con l’arrivo della bella stagione la Sardegna si prepara a fiorire con alcune delle sue manifestazioni più note e fastose, prime fra tutte la festa di Sant’Efisio, che dopo due anni di silenzio forzato si appresta a tornare ai suoi albori.
E’ in questa occasione che Cagliari diventa il centro di una delle più rappresentative e colorate feste isolane, che con la sua immensa processione accoglie gruppi folkloristici provenienti da tutta l’isola, ammaliando gli occhi dei turisti. Abiti tradizionali dalle tinte e dalle caratteristiche più svariate si susseguono lungo le vie del capoluogo, dando prova dell’immensa varietà culturale che quest’isola al centro del Mediterraneo continua a custodire gelosamente.
Oltre alle stoffe e ai ricami minuziosi, ad affascinare in maniera particolare sono i gioielli della tradizione sarda: anelli, orecchini, collane, ma soprattutto i bottoni, che racchiudono al loro interno una tradizione antichissima.
Utilizzati tendenzialmente per chiudere il collo delle camicie o adornare le maniche di queste ultime e delle giubbe femminili, andando a creare “sa buttonera”, o applicati semplicemente come spille, i bottoni sardi vengono realizzati in filigrana d’oro o d’argento e talvolta arricchiti con pietre preziose.
Tra le varie forme in cui vengono realizzati la più caratteristica è senz’altro quella a globo, con una piccola protuberanza da un lato, tendenzialmente arricchita mediante l’aggiunta di una piccola pietra, che richiama la forma del seno fecondo e materno della dea Tanit, la dea punica della fertilità.
Ed è proprio questo il valore che il bottone assumeva, legandosi alla divinità e rappresentando un augurio di prosperità e fertilità, ma anche innalzandosi a ruolo di amuleto per allontanare l’invidia o qualsiasi influenza negativa.
Oltre a queste funzioni il bottone era utile, inoltre, in base al materiale, alla grandezza e al numero, per definire lo status sociale della persona che lo indossava e di tutta la sua famiglia.
Per tutta questa serie di motivi, questo gioiello atipico, se così lo si può definire, della tradizione sarda, veniva tramandato di madre in figlia, non solo con lo scopo di tramandarne il valore protettivo e benaugurale, ma anche quello materiale, frutto delle abili mani degli orafi isolani, in grado di lavorare minuziosamente la filigrana e di dar vita a questi piccoli capolavori. Tutt’ora questi gioielli vengono prodotti e adattati all’epoca moderna, utilizzati spesso come ciondoli.
[Cinzia Mereu, La Gazzetta del Medio Campidano, 01/03/2024]] Chiudi

Tel: 3474515616

Luogo: Piemonte - Torino

Aggiunto a 8 giorni fa e scade il 13 August
ID annuncio: 524020
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